Una sola proiezione al momento per Regina, film di Alessandro Grande, vincitore tra i tanti premi anche di un David di Donatello per il suo ultimo cortometraggio dal titolo “Bisimillah”, che lascia il segno.
Al 38° Torino Film Festival, l’unico lavoro italiano ad essere selezionato nella categoria principale è proprio la pellicola del regista calabrese. Grande, è nato a Catanzaro nel 1983, si lauera in lettere con specializzazione in Regia e Storia e critica del cinema presso l’Università di Tor Vergata e oltre ad essere un regista e sceneggiatore, insegna cinema all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.
Da sempre vicino a tematiche sociali, ha affrontato nel suo lungo percorso molti temi, dall’emigrazione all’integrazione, arrivando anche ad affrontare il dramma familiare con i suoi due ultimi lavori.
Il cortometraggio Bismillah
Anche nel caso del suo film d’esordio “Regina”, presentato nel 2020, il regista Alessandro Grande sceglie la strada del dramma familiare, già affrontata seppur in maniera diversa, in passato, con il suo ultimo e apprezzato cortometraggio “Bismillah”. Ciò che più colpisce del cinema di Grande è, oltre al fatto di trattare tematiche delicate, necessarie e attuali, anche il punto di vista che sceglie nelle sue storie.
Sono stati tanti i film o lavori brevi che hanno trattato il tema dell’immigrazione, ma nessuno lo ha fatto come Alessandro Grande. Niente barconi, niente mari, niente naufraghi, in Bismillah ci troviamo in Italia.
Una notte una bambina di nome Samira che vive come un fantasna con suo fratello e suo padre (al momento fuori dal Paese) in un paesino del sud Italia, si troverà ad affrontare un problema più grande di lei. Suo fratello sta male e andare in ospedale significherebbe denunciarsi e quindi rischiare di tornare nell’infermo dal quale sono scappati 7 mesi prima. Un tema di una potenza e una denuncia politica inaudita, il tutto in soli 14 minuti. Lavoro con il quale Grande ha conquistato il David di Donatello.
Il film Regina e il punto di vista originale
Anche in Regina, il punto di vista che sceglie di raccontare Grande è potente e inusuale. Una ragazza di 15 anni, di nome Regina, in seguito ad un incidente al lago, si troverà a convivere con un senso di colpa che giorno dopo giorno la divora. Mentre suo padre, con lei durante l’incidente, prova a fare finta di nulla, lei non ce la fa e comincia un percorso conflittuale tra i due.
Un film apprezzato dalla critica, che si è conquistato il posto come unica pellicola italiana in concorso al Festival di Torino, manifestazioni tra le più importanti del Mondo dedicata al cinema autoriale. Entrambi i film, sia “Bismillah” che “Regina” sono prodotti con la partecipazione di Rai cinema, azienda leader nel settore dell’audiovisivo. Il primo è visibile sulla piattaforma della Rai, mentre per Regina si dovrà aspettare ancora un po’. Sarà distribuito dalla società Adler Entertainment nel 2021, ancora non è prevista una data precisa e non siamo a conoscenza di un’eventuale piattaforma o canale televisivo che trasmetterà il film. Toccherà solo aspettare.